sabato 14 giugno 2008

Stop alle intercettazioni telefoniche



Stop al Grande Fratello delle linee telefoniche.
Il premier Silvio Berlusconi ha lanciato un nuovo disegno di legge che pone dei limiti alle intercettazioni telefoniche fatta eccezione per casi estremi come criminalità organizzata e terrorismo.
Per i reati saranno possibili pene oltre i dieci anni di carcere, salvo situazioni di corruzione, concussione e altri gravi delitti. Fino a cinque anni verranno puniti, invece, coloro che passeranno i testi, mentre per i giornalisti saranno previste pene fino a tre anni di detenzione.
Di fronte a tale proposta si solleva la rivolta di Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana), giornalisti e magistrati, che vedono limitate in questi termini le premesse per lavorare su indagini ed inchieste.
A rafforzare maggiormente la tesi di questi ultimi subentra, tra l'altro, un caso accaduto negli stessi giorni,che ha visto protagonista la Clinica Santa Rita di Milano.
Grazie all'apporto delle intercettazioni telefoniche, le Forze dell'Ordine sono riuscite, infatti, a far chiarezza su ciò che accadeva nelle stanze dell'ospedale.
Per amministratori e dipendenti le accuse parlano chiaro: truffa ai danni del servizio sanitario nazionale, ma per tre medici si ipotizzano anche 86 casi di lesioni gravissime e 5 omicidi volontari nei confronti di pazienti sottoposti agli interventi dell'équipe di chirurgia toracica guidata dal dottor Pier Paolo Brega Massone, rinchiuso a San Vittore.
Mentre l'inchiesta sui retroscena della Clinica degli "orrori" continua il suo percorso, le controversie sul campo delle intercettazioni diventano sempre più pressanti e dal fronte dei magistrati si rimarca che indagini come quelle effettuate per il caso Santa Rita, nell'evenienza in cui il disegno del Governo fosse stato già approvato, non si sarebbero più potute avvalere di intercettazioni, perchè basate all'inizio sulla truffa allo Stato e sul falso in atto pubblico, ipotesi punite al massimo con sei anni e che non figurano tra i "ripescati" reati contro la pubblica amministrazione.
A questo punto è inevitabile essere contagiati dalla sindrome "Marzulliana" ponendoci il duplice interrogativo: 'meglio restare ignari a tutto quello che
circola alle spalle dei cittadini o scrutare con ogni mezzo, dove inevitabile, le realtà circostanti?

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